Una cultura progettuale italiana sostenibile

L’architettura è un’azione sulla superficie della terra che porta inevitabilmente a cambiamenti di diversa natura: quelli inerenti al ciclo di vita dei materiali utilizzati, quelli generati dalle costruzioni sul territorio e quelli prodotti dalla loro occupazione e utilizzo. Ciò significa che l’azione del costruire implica una grande responsabilità a causa delle conseguenze generate nel breve e lungo termine, che influiscono seriamente non solo sulla sostenibilità ambientale ed energetica, ma anche sul nostro patrimonio naturale e storico,  così necessario e minacciato allo stesso tempo.

Questa responsabilità, per quello che ci riguarda direttamente in qualità di architetti, deve essere riposta nel più profondo della nostra cultura. Deve essere il punto di partenza per approfondire le conoscenze necessarie a condurre il processo decisionale e progettuale. Al giorno d’oggi ciò potrebbe essere interpretato da molti come un tentativo di porre limiti alla libertà individuale e alla creatività. Facendo riferimento alla prima, direi che la libertà individuale non dovrebbe mai anteporsi al bene comune, così come nessuno è libero di diffondere una malattia o una piaga. Per quanto riguarda la creatività, sarebbe opportuno risvegliarla in stretta relazione con le conoscenze del nostro tempo. Alla stessa maniera i sistemi di trasporto del medioevo non possono essere comparati con quelli odierni che, grazie allo sviluppo dei saperi e delle tecnologie, hanno allargato esponenzialmente le possibilità, liberandoci dai limiti, nella scelta di strade, intenzioni, destinazioni. Tuttavia, la capacità di viaggiare non può essere concepita senza l’influsso della forza di gravità e delle altre leggi fisiche, nonostante il grande potere d'immaginazione. Eppure, si può perfino provare a lasciare il nostro pianeta rispettando le leggi fisiche. Ma le scelte sul tipo di viaggio dipenderanno sempre dall’individuale visione, qualità e intento.

Potremmo dire che l'architettura è la disciplina che concede alla costruzione il "diritto di esistere". Il "diritto di esistere", nel senso di essere nel posto a cui appartiene, in modo adeguato, ascoltando i valori essenziali dell'essere umano. Questo stabilisce la differenza tra “architettura” e "edificio".

Le basi della nostra disciplina non sono cambiate nell’essenziale per quanto riguarda il rispetto dell’essere umano nei confronti della natura e di se stesso. Prendendo in considerazione le nostre conoscenze e le attuali circostanze, si deve rispettare l’inevitabile ingegno con cui le culture primitive hanno affrontato la loro esistenza.

La necessità le ha spinte verso l’efficacia, sia nella caccia e sia nell’uso delle risorse necessarie per il resto delle loro attività.  Tutto, dall’elaborazione di oggetti alla costruzione dei loro rifugi, ha preso forma nella dignità umana, la quale non poteva permettersi alcuna debolezza dal momento che in ciò risiede la propria essenza e convinzione. Creatività, conoscenza e morale unite inseparabilmente.

La responsabilità mette alla prova il pensiero e la creatività; richiede un'esplorazione acuta e sensibile della realtà che consenta di scoprirla da un nuovo stato di coscienza, in modo che la sua nuova intelligenza sia in grado di soddisfare il nostro bisogno di progresso.

In questa edizione del Premio Architettura Sostenibile, la Giuria ha apprezzato la numerosa partecipazione e la qualità dei lavori consegnati dai partecipanti valutando l’aspetto sostenibile dei progetti secondo la qualità architettonica e tecnologica, nonché il loro impatto economico-sociale.

La Giuria ha deciso di assegnare due medaglie d'oro a due progetti per la loro eccezionale qualità raggiunta prestando attenzione alla soluzione, all'approccio e alla risoluzione di argomenti riguardanti, in entrambi i casi, questioni complesse di assoluta attualità trattate con efficacia e semplicità. Inoltre, sono state conferite due medaglie d'argento ad altri due progetti per la loro attenzione nell'analisi e nella sistematizzazione di argomenti di interesse generale fino alla proposta di soluzioni concrete, e altre due menzioni d'onore per la loro visione interessante.

 

Victor López Cotelo

 

La Giuria

Prof. Victor López Cotelo, Presidente

Prof. Fritz Frenkler

Prof. Dirk Sijmons

 

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