Giurie
I nomi dei giurati che si sono susseguiti in questa decade densa di progetti sono di altissimo valore e vanno a formare una community rimasta vicina alla manifestazione con l'apporto di contributi e spunti culturali legati alla divulgazione dell'architettura sostenibile. Tra questi troviamo nomi del calibro di Thomas Herzog, Glenn Murcutt, Erik Bystrup, Peter Rich, Li Xiaodong, Francisco Mangado, Francine Houben, Françoise Hélène Jourda, Sir Michael Hopkins, Juhani Pallasmaa, Alexandros Tombazis, Wilfried Wang, Hermann Kaufmann, Matteo Thun, Luigi Prestinenza Puglisi, Brian Ford, Mario Cucinella.
La forza propulsiva della manifestazione sta proprio nell'indipendenza dei giurati dallo sponsor che si limita ad un ruolo di secondo piano mantenendo da anni un atteggiamento neutrale che enfatizza l'obiettività delle decisioni.
L'unico criterio di scelta è sempre stato premiare un'architettura di alta qualità a livello internazionale tenendo conto della collocazione, del compito e dell'utilizzo dei mezzi sostenibili.
Il cambio annuale dei membri della giuria garantisce inoltre decisioni neutrali esenti da influenze stilistiche o di qualsiasi genere di "scuola", escludendo possibili pregiudizi nella scelta delle soluzioni premiate, per quanto riguarda la tipologia, l'interpretazione dell'utilizzo, il materiale o i sistemi di ingegneria strutturale.
I giurati hanno sempre background culturali differenti, provenendo da luoghi, o addirittura da zone climatiche, molto diversi fra loro, proprio per garantire la massima varietà di esperienze possibile ai fini di una scelta equa.
La diversità dei contributi, che in questi ultime edizioni provengono da tutti i continenti, sottolinea molto chiaramente un aspetto: le soluzioni offerte riflettono un compito nuovo, un approccio individuale nato dalle rispettive circostanze, un approccio che, nella sua forma, si discosta fortemente dallo "stile internazionale".
Proprietà legate in modo permanente alla propria località geografica, alla topografia, all'ambiente circostante e al clima locale possono mostrarci approcci diversi in termini di gestione dell'energia per quanto riguarda l'illuminazione naturale, la protezione dal surriscaldamento e la generazione di energia ambientale per la produzione di elettricità, per il riscaldamento e il condizionamento.
Tutto ciò riflette lo sviluppo di un nuovo regionalismo architettonico attraverso le varie soluzioni provenienti dalla ragione, dalla conoscenza, dalla competenza progettuale e dal potenziale creativo degli autori.